La bufera che sgronda sulle foglie 
dure della magnolia i lunghi tuoni 
marzolini e la grandine, 
  
(i suoni di cristallo nel tuo nido 
notturno ti sorprendono, dell'oro 
che s'è spento sui mogani, sul taglio 
dei libri rilegati, brucia ancora 
una grana di zucchero nel guscio 
delle tue palpebre) 
  
il lampo che candisce 
alberi e muro e li sorprende in quella 
eternità d'istante - marmo manna 
e distruzione - ch'entro te scolpita 
porti per tua condanna e che ti lega 
più che l'amore a me, strana sorella, - 
e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere 
dei tamburelli sulla fossa fuia, 
lo scalpicciare del fandango, e sopra 
qualche gesto che annaspa... 
Come quando 
ti rivolgesti e con la mano, sgombra 
la fronte dalla nube dei capelli, 
  
mi salutasti - per entrar nel buio.
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2 commenti:
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thank you so much
Best regard,
OrLaNd
@@@ INDONESIA @@@
ok amico lo visiterò e continua a seguire il mio
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